sabato 20 aprile 2024
Simboli di Natale

L'albero di Natale

Risale ai riti pagani del ceppo, bruciato a partire dal solstizio invernale. Questo ceppo doveva essere scelto tra i migliori ed essere preferibilmente di quercia (che simboleggia la forza e la solidità), e veniva arso davanti alla famiglia al completo. L'usanza di adornare l'albero di Natale in occasione della festa fu prerogativa degli antichi popoli germanici che festeggiavano il passaggio dall'autunno all'inverno bruciando enormi ceppi nei camini e piantando davanti alle case un abete ornato di ghirlande. La tradizione si estese presso molti altri popoli del nord Europa e cominciò ad accompagnare la ricorrenza natalizia. Alle ghirlande si unirono nastri e frutti colorati, poi le candeline, fino a quando, verso la metà del 1800, alcuni fabbricanti svizzeri e tedeschi cominciarono a preparare leggeri e variopinti ninnoli di vetro soffiato che diventarono di moda e costituirono l' ornamento tradizionale dell'albero natalizio. Poi arrivarono anche le lampadine e le decorazioni di plastica; oggi non c'è più limite alle fantasie per creare addobbi e abbellimenti per i rami.
Nelle case italiane l' albero di Natale è arrivato da pochi decenni e in circostanze curiose. Verso la fine del 1800 questa moda dilagava in tutte le corti europee tra le famiglie della nobiltà. Anche la regina Margherita, moglie di Umberto I ne fece allestire uno, in un salone del Quirinale, dove la famiglia reale abitava. La novità piacque moltissimo e l'albero divenne di casa tra le famiglie italiane e popolarissimo tra i bambini.
Anche nella tradizione cristiana troviamo "l'albero": l'abete era l'Albero Cosmico, cioè la manifestazione divina del cosmo. Poi viene identificato in Gesù e nella sua luce: l'illuminazione dell'albero è l'illuminazione di Cristo sull'umanità, mentre i frutti, i doni, le decorazioni simboleggiano la sua generosità verso di noi.

Il presepe

In ogni casa viene allestito un presepe (o presepio), che rappresenta la scena della nascita di Gesù realizzata per mezzo di statuine di materiale vario.
La scena tradizionale ha i suoi elementi principali nella grotta o nella capanna, dove una mangiatoia accoglie Gesù bambino, con a lato la Madonna, San Giuseppe, il bue e l'asinello, e al di fuori pastori e pecorelle, l'Arcangelo Gabriele, l'arrivo dei tre re magi, il tutto su un tappeto di muschio e un cielo di stelle, tra cui la luminosa stella cometa.
Il primo presepe, secondo la tradizione, sarebbe stato composto da San Francesco nel 1223 a Greccio. L'uso del presepe natalizio prese piede nei secoli successivi, dal 1600 in poi, uso che ha dato poi origine a una produzione artigianale che vide i suoi centri maggiori a Genova e soprattutto a Napoli, dove si affermarono presepi ricchissimi, composti da statuine rappresentanti ogni categoria sociale, e spesso con personaggi moderni, notevoli per caratterizzazione espressiva. Accanto a questi presepi si svilupparono presepi popolari, in materiali poveri (argilla, cartapesta, legno), presepi sommersi in mare o fiumi, presepi viventi.


Il calendario dell'Avvento

In moltissimi paesi ove si festeggia il Natale, vi è l'usanza di comprare o "costruire" il calendario dell'Avvento, per attendere il Natale giorno per giorno. Generalmente, il calendario è realizzato in cartoncino, o in stoffa; dietro le 24 finestrelle o dentro dei sacchettini numerati dall'1 al 24, si nasconde un dolcetto, una caramella, una figuretta in cioccolato. La Vigilia di Natale viene aperta l'ultima finestrella. In Germania si usa anche un calendario formato da una ghirlanda di rami d'abete, con 24 scatolette appese. Sono tutte avvolte in allegra carta colorata, e in ognuna è nascosta una sorpresa. I bambini ne aprono una al giorno, seguendo le date scritte sopra.

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Corona dell'Avvento

Diversa, ma con lo stesso significato, è la corona dell'Avvento, diffusa anche in Italia.
La corona è formata da rami d'abete intrecciati insieme a nastri rossi; essa regge quattro grandi candele rosse. Ogni domenica d'Avvento se ne accende una, per indicare la Luce crescente finché, il giorno della nascita di Gesù, le quattro candele brilleranno tutte insieme.


La melagrana

Simbolo della terra, questo frutto rappresenta la rigenerazione della natura. Gesù viene spesso dipinto con una melagrana in mano, che in questo caso acquista il significato simbolico di rinascita, resurrezione.


L’agrifoglio e il pungitopo

Queste piante si caratterizzano per le loro foglie dure e con le spine, simbolo di forza e prevenzione contro tutti i mali, entrambe considerate portatrici di fortuna. Le bacche rosse sono il simbolo del Natale, il simbolo della luce e del buon auspicio, una promessa di abbondanza e fecondità per il nuovo anno che comincia. Secondo la leggenda, le foglie spinose rievocano le spine della corona di Cristo e le bacche il rosso del suo sangue.


Il cero natalizio

Gesù è la luce del mondo, la notte di Natale è la notte in cui la luce arriva tra gli uomini: il cero natalizio simboleggia proprio l’avvento del bambino Gesù come luce che nasce nel mondo, come dice la liturgia. In Francia e in Inghilterra è tradizione accendere tre ceri fusi insieme alla base, che simboleggiano la Trinità.


Il vischio

Pianta natalizia per eccellenza, oggi è un simbolo di buon augurio, di pace, che protegge perché incarna lo spirito vitale.Del vischio ne parlava già Virgilio nell’Eneide. In passato era considerata una pianta divina e miracolosa tanto che era permesso raccoglierla solo ai sacerdoti, utilizzando un falcetto d’oro.


Le ghirlande

Durante la vigilia di Natale, mentre Gesù benediceva gli alberi di Natale, notò un albero ricoperto di ragnatele, nel giardino di una casa. Nel momento in cui la sua benedizione scese su quell'albero, le ragnatele si trasformarono in bellissime ghirlande d’oro e d’argento. Da quel giorno le ghirlande furono adoperate per addobbare gli alberi di Natale.


La stella di Natale

I primi europei a scoprirla furono gli spagnoli di Cortès che, giunti nella odierna Città del Messico nel 1520, la notarono fra una moltitudine di fiori e frutti che venivano trasportati in canoa nella laguna della città per essere donati loro dai sudditi di Montezuma. La Stella di Natale era coltivata dagli Indios e dagli Aztechi, che la conoscevano col nome di "Cuetlaxòchitl" e la consideravano simbolo di purezza. Gli Aztechi credevano ad una leggenda secondo la quale alcune gocce di sangue di una dea, morta per amore, si riversarono sulla pianta, regalandole il magnifico colore che anche noi ancora apprezziamo.Le sue meravigliose brattee rosse, così calde al nostro sguardo, simboleggiano "l'amore verso il prossimo" e "la fiducia smisurata e illimitata".
Le radici di questa simbologia risalgono ad una leggenda messicana, che narra che in una notte di Natale una bambina di nome Lola era in chiesa ed ammirava i doni che le persone più ricche portavano all'altare.
La povera bimbetta soffriva di non poter fare altrettanto e piangendo chiese a Gesù cosa potesse fare per dimostrargli il suo amore. D'improvviso una voce, che proveniva da una grande luce, le suggerì di uscire, di raccogliere un fascio di sterpi e di erbe qualsiasi e di portarlo in chiesa deponendolo sull'altare. Lola corse a raccogliere gli sterpi e, portatili in chiesa, li vide trasformarsi in rami che sulle sommità portavano delle meravigliose stelline rosse, che sembravano splendere alla luce delle candele.


La stella cometa

La stella cometa è senza dubbio uno dei simboli che chiaramente rappresentano un presepe.Di questo fenomeno astronomico che annuncia la nascita di Gesù ne parla il racconto del Vangelo secondo Matteo. I tentativi scientifici, di identificare se davvero un corpo celeste sia stato visibile sul cielo di Gerusalemme sono stati moltissimi ma non molta luce è stata fatta. Le rappresentazioni della natività, quindi dei presepi, hanno cominciato ad avere questo astro posto esattamente sopra la piccola capanna dove Gesù è nato. Di esempi ve ne sono moltissimi, prendiamo per esempio “L'Adorazione dei Magi” di Giotto, in questo affresco è ben visibile la Stella Cometa, che già all'epoca era riconosciuta come simbolo della natività.