I GUIDATORI DELLE FESTE (Ovvero come Batman si scontrò con Santa Claus.)
Quel pomeriggio, prima di coricarsi, Santa aveva puntato la sveglia prima del solito: aveva un sacco di cose da sbrigare quella notte ed era molto eccitato. La sua H.D. nuova di zecca lo aspettava in garage, trepidante. Le cromature tutte tirate a lucido riflettevano qualsiasi oggetto si trovasse abbastanza vicino. E lì in quel vecchio garage ce n'erano proprio tante di cose da riflettere. In un angolo c'era ancora la vecchia slitta che gli era stata fedele così a lungo….non sapeva nemmeno lui quanto a lungo, ma sicuramente più che abbastanza….Aveva pensato di coprirla con un telone per preservarla dalla polvere ma poi non ne aveva avuto il coraggio perché gli sembrava di nasconderla agli occhi per farla dimenticare al cuore. E lui era uno dal cuore tenero Santa, Claus di cognome. Onesto, sincero, amava essere sempre al centro dell'attenzione ma non era un narciso, anche se si tingeva capelli e barba con della brillantina dai riflessi argentati che gli donava un aspetto più interessante. Diciamolo: lo aiutava ad apparire un po' più giovane, e lui lo sapeva, glielo aveva fatto notare anche quella vecchia megera della Befana, e doveva essere proprio vero, perché quell'arpia non faceva mai complimenti gratuiti, piuttosto si sarebbe cucita la bocca a doppio filo.
La sveglia al quarzo suonò puntuale alle undici di sera, l'ora che Santa aveva scelto per alzarsi quel 24 Dicembre. Si sedette un po' intontito sul bordo del letto e perlustrò la stanza facendo mente locale: doccia, colazione…che altro? Beh, certo, doveva ancora passare dai fratelli Chubbs per ritirare gli ultimi regali. Quelli difficili, quelli…ma sì, quelli che hanno sempre bisogno di una piccola aggiunta o di una modifica invisibile ma assolutamente necessaria. Se ne prendeva cura personalmente ogni anno, ma per il lavoro vero proprio si affidava a quel gruppo di pazzi furiosi dei Chubbs. Pazzi e geniali. In tanti anni d'esperienza Santa era arrivato a pensare che forse la genialità spesso si accompagna ad una certa…come chiamarla?…forse "eccentricità"?…Già, era proprio quella la parola.
Si trattava di tre fratelli, tutti maschi, e piuttosto vicini di età uno dall'altro, cosicché il più vecchio aveva solo due anni di differenza dal più giovane. Particolare d'importanza ridicola comunque, dato che erano folletti. Ma scordatevi il cappello a punta e le scarpettine verdi in tinta: visto il volume d'affari (anche la Befana era loro cliente, e tanti altri nomi famosi, famosissimi), i Chubbs si potevano permettere una villa con piscina e parco (un po' di bosco dovevano pur averlo attorno…) ma soprattutto vestivano Armani. Andavano pazzi per lo stilista italiano, e nonostante i loro fisici non si prestassero granché all'alta moda, si facevano confezionare abiti su misura da Giorgio, come lo chiamavano loro. Così Santa ogni vigilia di Natale andava in casa Chubbs e li ritrovava nel grande salone con tutti i giochi commissionati ammucchiati da una parte, e vestiti con abiti impeccabili e nuovi fiammanti. Made in Italy by Giorgio Armani. "…e scusateci se insistiamo nel farvelo notare, caro Santa…", gli dicevano ogni sacrosanta vigilia, "….ma le cuciture sono fatte a mano personalmente da Giorgio…"
"Giorgio…? Giorgio chi?" faceva gigione Santa, "…il gommista giù all'angolo?"
Così i fratelli Chubbs sghignazzando continuavano ad impiattinare i pacchi dei regali.
D'un tratto il telefonino di Santa annunciò che era arrivato un SMS (inutile dire che il messaggio acustico che dava l'avviso era Jingle Bells….): "Aiuto! Santa Claus, sono in pericolo! Mi richiami per favore? 0380-Batman". Lo sguardo sbigottito, semi nascosto dalla barba argentea appena rifatta, preoccupò non poco i Chubbs…."Che accade, qualche problema ?" "No, nulla, sbrighiamoci per favore…la notte è ancora lunga…..e io mi faccio sempre più vecchio…"
In breve fu fuori a cavallo della sua HD, avvolto nella nebbia notturna, accompagnato dal regolare, possente rumore di quei cilindri in armonia tra loro come la sezione di fiati di un'orchestra importante.
La scritta sul campanello, con quel buio, era appena leggibile.
"Mr. Batman", recitava con uno stentato carattere scritto a mano. Suonò, attese, il cancello si aprì.
Era nel sottoscala…possibile che le agenzie immobiliari non avessero saputo far di meglio per un cliente così famoso…si trovò a pensare mentre cercava di indovinare gli scalini nel buio più totale….
"Eccoti Santa! Felice di vederti, spero non ti sia scocciato scendere le scale al buio ma sai, qui nel condominio hanno deciso di risparmiare sulla luce….ed io…ricevo poco, ultimamente…."
Santa notò una vena di tristezza in quelle ultime parole. "Senti Batman, veniamo al dunque….sono in un ritardo terribile, e tu lo sai che notte è questa, vero ?" "….ma sì, anzi scusami ancora se ho richiesto il tuo aiuto proprio adesso….è che non sapevo chi mi potesse dare una mano per risolvere il mio problema..."
"Mi serviva un costume", continuò poco dopo, "…sono dietro ad una gang di spacciatori di cocaina, con un nano maligno che mi chiama con disprezzo, giocando col mio nome…..BARMAN chi ?..sai, non sono più come ai vecchi tempi, ora poi che anche Robin mi ha mollato, e le bollette da pagare….ho messo un po' di annunci, ho scritto alla Marvel…..mi hanno detto che mi faranno sapere, e che comunque quelli della mia generazione sono diventati roba da collezionisti…..ho le tasse dietro…e hai voglia a spiegare che…insomma, i diritti dei film e delle videocassette sono finiti per le donnine del mio agente… In poche parole……sono nei guai."
Santa si sentiva a disagio, non solo per la tremenda puzza di sardine che promanava dal monolocale. "Che brav'uomo, però…osserva anche la tradizione della vigilia...", pensò quasi con tenerezza. Ma si riprese subito: "Ascolta Batman, se è di soldi che hai bisogno, dimmi quanto ti serve, vedrò di fare il possibile, ma non so come potrei aiutarti altrimenti."
"No, affatto, non è di questo che si tratta……..è che mi serve il tuo costume!"
"Cosa ?"
"Sì, hai capito bene, proprio il costume che indossi…."
"Dimmi che stai scherzando…sarebbero capaci di licenziarmi se andassi 'in borghese' a consegnar regali…."
Batman si passò la mano tra i capelli neri impomatati. Brillantina anche lui, ma colore diverso. La mano si unse leggermente. Guardò Santa, poi emise un forte sospiro: "Lo sai che non sono mai stato il tipo che chiede favori, piuttosto li ho sempre fatti, non ti pare?" Claus assentì con convinzione.
"E' il primo che ti chiedo, e sarà anche l'ultimo, te lo prometto, ma non mi dire di no ora, fai conto che sia il tuo regalo di Natale per me…" L'altro lo fissò a lungo a braccia conserte, aveva una piega incerta agli angoli della bocca e lo sguardo di chi si trattiene ma avrebbe voglia di spingersi oltre. Batman ricambiò lo sguardo abbassando leggermente il capo ed imbastendo un sorriso: "…ho anche scritto la letterina a Babbo Natale…" Santa gli puntò addosso l'indice inguantato di rosso: "Non farlo mai più!"
"..che cosa?…la letterina?"
L'altro alzò gli occhi al cielo: si chiese come poteva una mente così mediocre aver incastrato così tanti delinquenti…poi si rispose che semplicemente era invecchiato: pareva stanco, arreso, anche se il suo aspetto esteriore non tradiva alcun segno di cedimento. Ebbe pena per lui e si raddolcì un poco. Si schiarì la voce prima di proseguire: "Non mi chiamare mai in quel modo, lo sai che lo odio…e per la letterina, che vuoi che ti dica? Non ti facevo proprio il tipo….ma l'hai fatto davvero o mi stai prendendo in giro?"
"Certo che l'ho fatto davvero, perché dovrei mentire proprio a te?!"
"Già….perché? Hai ragione, scusami…è che….bah, lascia perdere! Piuttosto, forza: spiegami un po' a che diavolo ti servirebbe questo costume tarlato?"
Batman lo guardò sospettoso: c'era qualcosa che non lo convinceva: "…e da quando sarebbe tarlato il tuo costume? Scommetto da quando te l'ho chiesto io in prestito…"
"Come come? Ahh, Bat, ascolta…", diede una rapida occhiata all'orologio Cartier al suo polso, "è l'una passata ed io sono ancora qui con te a parlare di tarli e letterine a 'Babbo Natale'…" Si lasciò sprofondare nella poltrona consunta di pelle nera, l'unica del modesto salottino, e concluse: "Dammi una sola buona ragione perché io dovrei rischiare il culo per te. Una sola."
Batman iniziò a torcersi le mani in preda ad evidente difficoltà: "Quella gang di trafficanti che ti dicevo…sai, loro ormai mi conoscono bene e se l'aspettano di vedermi arrivare, e ormai i miei metodi sono un po' antiquati…devo inventarmene ogni volta di nuovi e non sempre è facile. Il travestimento è un'idea che mi è venuta in mente oggi pomeriggio". Si fermò per alzarsi e dirigersi verso la piccola cucina da dove tornò con un generoso bicchiere di whisky. "Ne vuoi un goccio?..ma so che non bevi in servizio…" "Esatto, non bevo, grazie. Vai avanti Bat, che qui si fa mattino…"
"Sì sì, dicevo…uhmmm….se mi travesto con il tuo costume in questo periodo non potranno mai sospettare di me, con tutti i Babb…i Santa Claus che ci sono in giro….potrei agire indisturbato e coglierli con le mani nel sacco…"
A Santa però non quadrava qualcosa: "Ma….ti ricordo che con il mio costume non puoi volare, lo sai anche tu, vero?..La slitta non te la posso dare, quella scordatela, e delle renne neanche a parlarne, non so nemmeno dove sono ora, credo in qualche villaggio turistico del Peloponneso…"
"Non mi servono slitta e renne, ed è qui che il mio piano si dimostra geniale!" L'uomo si mosse irrequieto sulla sedia: "…sotto avrò il mio costume!", esclamò a bassa voce. Santa si avvicinò con l'orecchio: "Bat, se bisbigli così mi stimoli solo la vescica…"
"Dicevo che sotto indosserò il mio solito costume, il tuo servirà per mascherare il mio".
"Mi spieghi allora per quale accidenti di motivo non puoi usarne uno qualsiasi, di quelli che compri ai grandi magazzini?"
Batman sorrise. Lento. Uno di quei sorrisi che partono da lontano ma che sanno arrivare sempre a destino. "Lo sai perché…."
"No che non lo so, dimmelo."
"Lo sai, Santy, dai…..vuoi solo sentirtelo dire…."
Claus serrò le mascelle, facendo appello a tutta la sua pazienza, quella notte messa a dura prova: "Avanti, illuminami. Ti prego."
"Mi hai spiegato una volta della straordinaria capacità del tuo costume…" Silenzio.
"Sì? E che ti ho detto?"
"Non ti ricordi davvero?"
"No, Bat, davvero…." Un sospiro. "Poi devo prendere la pastiglia per la pressione", pensò tra sé.
"Che il tuo costume rende più buoni tutti coloro che lo vedono."
Un sorriso dolce si andò a posare sulle labbra del vecchio. Ricordò tempi passati, ricordò quando la gente era felice di vederlo, le urla di gioia dei bambini, gli occhi pieni di curiosità. Era vero: il suo costume aveva quella magia, ma solo se colui che lo indossava ci credeva fino in fondo. Uno scettico non se ne sarebbe fatto un bel niente. Si riscosse dai suoi pensieri nostalgici e tornò alla realtà: nonostante fosse chiusa, dalla finestra sentì uno stormo di sirene della polizia urlare impazzite. Buttò un paio di sguardi alla sala: moquette scolorita e consumata da mille passi. Polvere dappertutto. Piatti sporchi sotto il tavolino davanti al divano. Decise: "E sia!" Si alzò di scatto nonostante la sua invidiabile età e cominciò a spogliarsi.
Non era un gran bel spettacolo……lo ammise senza reticenza. Ma tant'è…cosa non si fa per un amico……piuttosto….che avrebbe fatto nel frattempo ? E' uno sporco lavoro…ma qualcuno lo deve pur fare…Così, ridotto in calzamaglia, provò a fare la domanda più ovvia: "Non è che ne avresti uno dei tuoi di riserva...eh?" Si sentì rispondere quello che non avrebbe voluto sentirsi dire: "Ma certo! Guarda là nell'armadio: ce ne deve essere uno che ti dovrebbe anche andare bene…lo avevo fatto fare da un certo Giorgio……Giorgio…beh, ora mi sfugge il cognome…." "Armani!", fece Babbo Natale dandosi un tono. "Esatto! Ma come diavolo fai a saperlo?! Erano i tempi in cui mi girava la grana, qualche spiccio in più e il mio agente mi consigliò questo stilista per un abito veramente all'altezza del mio rango….eh sì….allora sì che stavo bene…niente palestra….vita, belle ehm…donne….Insomma provatelo e vedi di fare presto".
La notte accolse due strane figure uscite come due disperati dopo un colpo nei magazzini vestiario di qualche Studios Cinematografico.
Santa rimase un attimo sbigottito, vedendosi riflesso per un istante nelle grandi vetrine di un supermercato. "Giuro che è l'ultimo Natale che passo così…..lunedì chiamo il mio agente, svincolo il fondo di prepensionamento e la faccio finita", pensò questo, mentre BATMAN-NATALE, inforcando la sua mitica HD, sgasava come un bandito verso l'incrocio, girando all'angolo.
"Ci vediamo al porto alle 6", riecheggiava ancora nelle sue orecchie.
Armeggiò non poco prima di mettere in moto la Bat mobile: era da tempo che non passava per le mani di un carburatorista appena onesto; scoppiettando come un prototipo inizio secolo, guadagnò l'uscita del bat-garage e fu sulla strada. Dunque cominciamo dagli Smith: a quest'ora tanto dormiranno quanto fachiri. Parcheggiò lontano per non dare nell'occhio con quel concentrato di decibel compressi; costeggiò tutta la siepe che delimitava il giardino nel quale troneggiava l'immancabile albero di Natale illuminato come il Titanic. Si trattava a tutta vista di una famiglia molto agiata. "Che bisogno avranno dei miei regali….", si disse perplesso mentre con consumata perizia prendeva di petto la canna del camino per arrivare sul tetto. La gerla sobbalzò pericolosamente sollevando le sue leggere imprecazioni. Non aveva più il fisico…Passò davanti alle finestre, via via che saliva. Dormivano tutti. Sul tetto riprese fiato, si tolse la gerla e lasciò andare giù dalla canna una serie di pacchettini, sollevando fuliggine.
Espletò il suo compito in pochi secondi, rinfrancato per il successo della prima consegna. Stava per riscendere dalla stessa "strada" quando una voce, infantile e terribile al tempo stesso, scandì queste parole "…così saresti tu Babbo Natale, eh ?!"
Pensò si trattasse del bourbon offertogli poco prima, sebbene non ne avesse bevuto neanche un goccio, o forse del mancato riposo della notte prima. Ma in cuor suo, appena girato, sapeva già che non era così: un moccioso, il più piccolo degli Smith, lo illuminava impietosamente con una torcia da campeggio.
"Che figli di buonadonna, i miei genitori…anni e anni di bugie, Babbo Natale di qua, Babbo Natale di là, scrivi la letterina a Babbo Natale…tesoruccio! Eccolo qui invece! Potevano dirlo subito che era Batman, invece…." Santa Claus schiumò di rabbia, stavolta ancora peggio. Vaglielo a spiegare ora che non è proprio così……"Figliolo, è tardi, cosa ci fai ancora in piedi?", fece appello a tutta la sua indiscussa professionalità: era in gioco la sua credibilità, arrivati a quel punto.
"Lo vedi ? E' tardi, Santa Claus ha tanto da fare che ha chiesto a qualche suo amico supereroe di fare per lui qualche consegna", fece, cercando di dare un tono di sincerità al tutto. Invano.
La "peste", senza togliergli la torcia di dosso, più carogna che mai infierì: "No bello, tu adesso rimani qui che devo svegliare quei due farabutti e fare giustizia d'anni di menzogne!" "No, ma che dici, stai scherzando, vero? Dai, è tardi, fila a letto e non aprire i pacchi fino a domattina, mi raccomando…" Santa-Batman, emulando i suoi tempi migliori spiccò un salto calcolando la zona di caduta sulla quercia del giardino, non trovando altro modo per trarsi d'impaccio con un colpo di scena che zittisse quella birba di bambino. Seppure fuori allenamento riuscì a raggiungere indenne la BATMOBILE, coprendo col rumore del motore le grida furibonde del moccioso.
La seconda consegna andò meglio, così la terza e via via per tutto il quartiere. La notte era fredda, e le maledizioni che tirò all'indirizzo del suo amico "pipistrello male in arnese" ogni qual volta tentava inutilmente di accendere il riscaldamento in macchina, superarono il numero delle consegne.
Inutile dire che era notevolmente in ritardo sulla tabella di marcia, per di più non era abituato ad effettuare i suoi spostamenti su quattro ruote. Quell'automobile era un gioiellino, intendiamoci, ma tutto sommato Santa preferiva di gran lunga la sua H.D. truccata in modo 'speciale' per lui da certi meccanici tipo i Chubbs conosciuti anni anni prima, quando ancora aveva una Kawasaki 1000. Bei tempi, quelli! Per non parlare di quando montava sulla sua slitta trainata dalle otto renne più belle che avesse posseduto in tutta la sua vita. Quelle che ora se la spassavano da qualche parte nel Peloponneso… Allora sì che c'era rispetto per le tradizioni, che si credeva in qualcosa…persino in lui. Ora….ora stentava lui stesso a credere alla sua esistenza. Le renne si erano iscritte ai sindacati ed avevano rivendicato il diritto alle ferie pagate, erano entrate in sciopero e non ne volevano più sapere di lavorare in inverno, sotto le feste. A meno che fossero pagate il doppio, ma con la miseria che girava in quegli ultimi periodi non era proprio il caso. Così i Grandi Capi avevano deciso che forse il caro vecchio Santa ce l'avrebbe fatta anche senza renne e slitta. E senza tradizione. Addio. A lui non era dispiaciuto poi tanto, almeno non all'inizio. Se n'era accorto poi della perdita subita, del calo d'entusiasmo. Stava invecchiando più in fretta, ed ogni tanto si chiedeva se il suo andare per le strade a cavallo di quel bolide lucente e borbottante non fosse un rifiutare il passare del tempo.
Era così immerso nel suo filosofeggiare che non si accorse di passare un incrocio quando il semaforo era già scattato sul rosso. Pochi attimi dopo un'auto della polizia a sirena spiegata dietro di lui gli fece capire che doveva accostare sulla destra della strada. Claus era agitato e fuori di sé. Ce l'aveva con Batman, era colpa sua se ora si trovava in tutto quel casino, ma in realtà ce l'aveva solo con se stesso perché continuava ad insistere con il tenersi un cuore così sensibile e…romantico. Batté il pugno sul volante per la rabbia, senza fermare la macchina, rallentando solo un pochino. Poi si preparò all'azione diversiva: era tardi, ci mancava solo la polizia per completare l'opera! Non ci pensava nemmeno per sogno di fermarsi e perdere altro tempo prezioso, quindi…schiacciò a tavoletta il pedale dell'acceleratore, scrutando il quadro comandi nel tentativo di trovare una leva o un pulsante che gli permettesse di "mettere le ali" a quel bidone scoppiettante. "Mi ha fatto una testa come un'anguria per 'sta vasca da bagno, e non riesce a spiccare un comunissimo volo, balzo, qualcosa che gli somigli anche vagamente?! Maledizione….a sentire lui questo catorcio fa pure il caffè! Ridicolo…", borbottò, finché finalmente provò con un piccolo pulsante sul lato destro, sotto una ventina di altri comandi tra levette e bottoni vari. La batmobile dapprima sobbalzò incerta, poi sfrecciò nella notte, distanziando in brevissimo tempo l'auto della polizia. Santa era euforico. La sensazione della velocità gli era piaciuta da sempre, era anche per quello che aveva scelto il suo lavoro: velocità e precisione, e lui era un grande professionista. Mai un giorno di ritardo sul lavoro. Era un suo vanto. Quella notte non avrebbe fatto mancare a nessun bimbo il suo regalo sotto l'albero. Batman permettendo, certo, ma per il momento si era salvato in extremis. Emise un urlo trionfante, cercando di trattenersi dall'impulso di togliersi quella maschera per una grattatina alla barba.
D'improvviso, quando ormai l'auto andava ad una velocità che faceva venire i crampi di tensione allo stomaco a Santa, qualcosa di non ben definito sbucò da una via secondaria e si immise nel viale principale. Claus ebbe solo il tempo di vedere un balenio argentato e di avvertire una voce dentro di lui che dava dello stronzo a quel "qualcosa". L'impatto fu tremendo. La batmobile si schiantò contro il muro di un vecchio edificio abbandonato, ma per fortuna Santa fu catapultato fuori, indenne. La prima cosa che fece quando riuscì a riprendere conoscenza fu guardarsi intorno per cercare di capire cosa gli avesse tagliato la strada. La seconda fu cercare di individuare la fonte di quel borbottio sommesso. Alzò il capo con non poco sforzo ma vide solo fumo ed ancora quel balenio argentato di poco prima…che strano…pensò, ho un brutto presentimento…..
Il suo sguardo cadde poi sul cappello ad un metro dal suo braccio: color rosso vivo, bordato di pelliccia bianca, pompon finale. Si lasciò andare per terra, abbandonando la testa all'asfalto. Il borbottio ora era diventata un'imprecazione continua, infinita, e quella era una voce a lui ben nota. "Ditemi che non è lui, vi prego…."
"E chi altri…..???" Santa mi hai salvato….ho tradotto in questura..la band che spacciava cocaina e al nano……beh…gli ho fatto passare la voglia di chiamarmi BARMAN…offrendogli, al bar della questura, un NANO GHIACCIATO, così...tanto per riprendersi e visto che e' Natale e la cosa mi sembrava in tema….Lui non sembra se la sia presa più di tanto."
"La mia H.D. ….." cambiando discorso, disse Santa Claus sconsolato, cambiando discorso.
Una vecchina osservava la scena divertita dalla finestra del suo appartamento, da dietro un filo di bucato di biancheria intima. Le prime luci dell'alba stavano colorando di sinistro quell'incrocio.
Le sirene della polizia, in lontananza, contribuivano a tenere "viva" la situazione.
"Hai un buon legale, Bat ?" gli chiese Santa.
"Ma certo, Santa!" Avrebbe voluto aggiungere: "…e un buon carrozziere ?" ma uno sguardo d'insieme all'ammasso di lamiere lo dissuase…."Il prossimo Natale, sono alle Hawaii, chiaro ? Cambio scheda telefonica, condominio, quartiere, stato, ma giuro sulle mie renne non mi troverai. Capito ?"
"Ecco, lo vedi, contraddici in primis proprio tu lo spirito del Natale"…."se non ci si aiuta in queste circostanze…." "si diventa tutti più buoni, a Natale"
"Sì ma c'e' un limite a tutto, e questa tua idea stramba……lo scambio dei vestiti, lo sai che per poco non provocavo un trauma a una creatura innocente….?"
E al solo nominarla…..da una monovolume 18.000 di cilindrata, forse il babbo e' il leader di qualche Web company quotata in quel mercatino che chiamano NASDAQ, si udì chiara, distinta, limpida, come la luce che via via andava crescendo…." Eccoli, papà sono loro……….."
Fu un attimo. Dal nulla una gigantesca rete, vischiosa, ricoperta di miele, come una ragnatela gigantesca li avvolse tutti. "La solita trovata della Marvel ?" si trovò a pensare Santa Claus, giusto un attimo prima di scorgere le familiari figure dei Chubbs su dal terrazzo del palazzo, sbracciarsi come gnomi dannati per cercare di catturarli tutti con la rete presa a prestito dall'Uomo Ragno.
La polizia li trovò intenti a chiedersi i documenti a vicenda…. compresa la vecchina di prima, che mossa a compassione per la scena, era in strada con del caffè appena fatto, giusto un attimo prima che si scatenasse una rissa. Era comunque la mattina di Natale, no ?
Ed era anche la prima volta che il bambino degli Smith scartava il suo regalo a bordo di un auto della polizia, mentre venivano tutti accompagnati velocemente alla Centrale….
Santa, ormai distrutto, si sentì per la prima volta sollevato…. "chissà forse qualche ora in cella per schiacciare un pisolino, è quello che ci vuole…"
"Un telefonino, papà………grazieeeeeeeeeeeeeeee BATMAN !!!"