sabato 20 aprile 2024
Adalgisa, Odette
Curiosità
Curiosità e perché sul mondo, cultura, natura e tanto altro ancora con domande e risposte.

Perchè, in bici, è più facile stare in equilibrio muovendosi che da fermi? Uno dei motivi è l'effetto giroscopico delle ruote. Consiste in questo: quando un disco ruota velocemente attorno a un asse, oppone una resistenza a una variazione dell'orientazione dell'asse stesso. Questo significa che quando le ruote della bicicletta sono in rotazione, esse tendono a opporsi a un'inclinazione della bicicletta, o in altri termini a una perdita di equilibrio. Ma il motivo più importante è un altro. Immaginiamo di andare in bicicletta su una strada diritta. Se osserviamo attentamente la nostra traiettoria, ci renderemo conto che in realtà essa non è perfettamente rettilinea, ma è composta da piccole curve, alcune verso destra, altre verso sinistra. E' proprio grazie a queste curve che rimaniamo in equilibrio. Infatti, quando ci sbilanciamo verso un lato, la bicicletta tende a curvare dalla stessa parte. In questo modo la forza centrifuga, che nasce quando facciamo una curva, ci raddrizza. C'è da dire che queste piccole curve sono dovute sia a un comportamento spontaneo della bicicletta sia a una nostra reazione istintiva. Infatti, il ciclista stesso contribuisce a compiere le piccole curve muovendo di poco il manubrio.

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A che cosa è dovuto il colore rosso del fuoco?

Una sostanza riscaldata emette energia sotto forma di radiazione luminosa, cioè luce, il cui colore dominante cambia gradualmente dall’infrarosso all’ultravioletto man mano che la temperatura della sostanza aumenta. La temperatura dei combustibili più comuni è tale che le particelle di carbonio di cui essi sono fatti emettono luce rossa. Ma la colorazione della fiamma dipende anche dalle altre sostanze che partecipano alla combustione. Infatti, le molecole di alcuni elementi possiedono un eccesso di energia, che liberano sotto forma di radiazione luminosa, caratteristica di ogni elemento. Così, per esempio, il sodio genera una fiamma gialla, il potassio una fiamma rosa, il bario verde, il metano azzurra e così via. La combustione dell’idrogeno puro forma invece una fiamma invisibile, perché la luce emessa è ultravioletta, e i nostri occhi non possono percepirla.


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Cos’è che provoca l’acqua alta a Venezia?

Il fenomeno si manifesta quando soffiano a lungo venti provenienti da sud-sud-est, come lo scirocco, di forza superiore ai 25 chilometri all’ora. Sono questi venti che spingono l’acqua marina all’interno della laguna. L’ingresso dell'acqua avviene attraverso le bocche aperte nel lungo cordone di sabbia che, da Chioggia a punta Sabbioni, fa da barriera tra l’Adriatico e il bacino lagunare. Poiché il bacino è molto poco profondo, esso è costretto ad accogliere molta più acqua di quella che può contenere: il livello perciò si alza fino a sommergere strade e piazze di Venezia.


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A che cosa serve il numero zero?

Sconosciuto ai greci, ai romani e alle altre civiltà classiche, lo zero è stato inventato soltanto nel 610 dall'indiano Aryabatta. Inizialmente raffigurato con un punto e in seguito con un cerchietto, è stato introdotto nell'VIII secolo nella numerazione araba da Al-Khuwarizmi e solo secoli dopo ha incominciato a diffondersi, dapprima in Asia e in Europa, facilitando non poco i calcoli, sia quelli semplici che quelli più complessi. Rivelatosi indispensabile nel "sistema posizionale" in base dieci (cioè posto a destra di qualsiasi numero ne moltiplica il valore per dieci, posto a sinistra, seguito da una virgola, lo divide per dieci), questo numero è da noi chiamato zero abbreviando dal medievale "zefiro".


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Le donne hanno due seni perché in genere nutrono solo un figlio alla volta. Nelle altre specie di mammiferi, invece, forma e numero di mammelle variano secondo il numero e le esigenze dei piccoli.
Perché le donne hanno solo due seni, mentre altri animali di più?

In rari casi, alcune donne possiedono un terzo seno. In pratica si tratta di una mammella extra sotto il seno sinistro. Un tempo era indice di grande bellezza. Il terzo seno è presente nello 0,4 per cento delle donne inglesi e nel 5 delle giapponesi. Quale la ragione di questa "intrusione"? Forse perché in un passato lontano i nostri progenitori avevano più mammelle.


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